Coltivare la passione, giorno dopo giorno

La Romagna è un piccolo giardino incantato. Dove pesche, pere, mele, susine crescono grazie alla passione e all’amore per la terra dei suoi produttori. La pensa così Gabriele Bandini, titolare dell’azienda agricola La Rosa, primo protagonista delle nostre Storie delle terra
Viaggiando in Romagna in certi periodi dell’anno e allargando lo sguardo sui terreni coltivati dell’area non si può non pensare alla Romagna in fiore della celebre canzone. Un territorio fertile, pianeggiante ma mai monotono, costituito da tanti, piccoli appezzamenti terrieri che in comune oltre all’amore per la natura hanno un elemento fondamentale: la passione di chi coltiva la terra e di chi la abita. Ne sa qualcosa Gabriele Bandini, giovane imprenditore che con il fratello Ronnie guida l’azienda agricola La Rosa, situata a pochi chilometri da Faenza. È uno dei tanti coltivatori che fa parte della Cooperativa di Granfrutta Zani e uno di quelli che ogni giorno mette cuore, mani e mente al servizio della terra, per produrre frutti naturali e buoni da mangiare. È lui il primo protagonista di tante “storie della terra”, il primo a raccontarci che cosa significa ogni giorno vivere e lavorare nei campi, che cosa vuol dire ricercare ogni giorno la qualità.
Gabriele, prima di tutto presentaci la tua azienda agricola. Da quanto tempo te ne occupi?
Io e mio fratello abbiamo preso le redini dell’azienda agricola di famiglia nel 2003 e oggi lavoriamo ben 55 ettari di campo, di cui 40 adibiti a produzioni frutticole come albicocche, pesche, nettarine, susine, pere e mele. Ma l’azienda agricola La Rosa esiste dal 1961: è stata fondata dai nostri genitori e noi oggi siamo orgogliosi di aver raccolto la loro attività e di portare avanti i loro insegnamenti e i loro valori. Prima era molto più piccola, siamo cresciuti negli anni ma certe idee sono rimaste intatte: la ricerca della qualità, del benessere delle piante, del prodotto perfetto.
Che cosa intendi per prodotto perfetto?
È il frutto salubre, sicuro, buono, che puoi sempre mettere in tavola e mangiare con soddisfazione. È quello che nasce da un lavoro certosino nei campi, dall’attenzione per ogni dettaglio, dall’amore e la passione per la propria terra e il proprio lavoro. Non è semplice: il nostro lavoro non è solo rose e fiori; ci sono anche le spine, la fatica di ogni giorno. La pianta non è una macchina che puoi accendere e spegnere quando vuoi: va curata continuamente e non si può mai abbassare la guardia. Ma vedere un frutto crescere da zero e raggiungere anche 150-200 grammi di peso è una grande soddisfazione.
Come raggiungete questi risultati? Spesso, per chi non lavora nel settore, è difficile immaginare che tipo di lavoro ci sia dietro il frutto che si compra al supermercato.
Il nostro è un lavoro a ciclo continuo. Ora sta terminando il periodo di raccolta, che abbiamo iniziato a metà maggio, ma subito dopo inizieremo le attività per il prossimo raccolto, cercando di offrire alle nostre piante le condizioni migliori per generare frutti. Cerchiamo di raggiungere questi risultati limitando l’uso di fitofarmaci e insetticidi, e in questo ci avvaliamo anche dell’aiuto degli esperti tecnici di Granfrutta Zani, che ci seguono sempre.
Qual è stato il raccolto di quest’anno di cui andate più orgogliosi?
Quest’anno abbiamo vinto una grande scommessa. Il nostro fiore all’occhiello è stata la produzione di mele Galaschno, una varietà particolare di mele Gala, che è stata ottima dal punto di vista qualitativo e quantitativo.
E per la prossima annata, che cosa avete in mente?
Ancora tante belle (e buone) cose. Puntiamo a crescere e migliorare ancora le nostre produzioni e soprattutto abbiamo una grande novità: stiamo lavorando alla produzione di una nuova varietà di susine, le susine Metis. Anche questa è una nuova sfida che abbiamo intrapreso insieme a Granfrutta Zani. Siamo ottimisti: se sono rose (o La rosa) fioriranno.